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2 gennaio 2019 - La prima legge nazionale che disciplina la raccolta del corallo rosso in Italia

Dopo anni di lavoro con gli organi preposti del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, forestali e del turismo l’Assocoral - l’Associazione che vede insieme le aziende del settore della lavorazione artigianale di corallo, cammei e materie affini - accoglie con soddisfazione il risultato raggiunto: la redazione del Piano nazionale di gestione del corallo rosso.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 gennaio scorso il Piano, articolato in sei Allegati, recepisce lo spirito e la volontà degli operatori del distretto economico di Torre del Greco improntato a una regolamentazione della raccolta del corallo che ne garantisca la sostenibilità unitamente alla salvaguardia dell’habitat marino.
Le misure introdotte circa le modalità di raccolta, il sistema di monitoraggio e controllo, le autorizzazioni e i documenti di tracciabilità riguardano il corallo “Rubrum” di colore rosso intenso tipico dei mari italiani e del bacino del Mediterraneo.
Il Piano disciplina le fasi iniziali di una filiera produttiva  - la lavorazione artigianale del corallo – affinché vi sia una reale e concreta tutela della materia prima che da secoli rappresenta parte integrante del tessuto economico del territorio torrese e, soprattutto, della sua storia, tradizione e identità.
Sono specificati la durata del periodo di raccolta, le acque in cui è consentita, i requisiti per i subacquei che effettuano la raccolta, le quantità giornaliere di prelievo ammesse, i porti di sbarco per la registrazione del corallo raccolto, la profondità non inferiore ai 50 metri etc
Un risultato importante raggiunto dopo un lungo percorso fatto di studi, approfondimenti, interlocuzione, incontri, confronto e condivisione al fine di sviluppare una regolamentazione di carattere nazionale.
“Siamo contenti risultato raggiunto – dice Tommaso Mazza, presidente Assocoral – a cui da anni lavoravamo. Era di fondamentale importanza giungere a una regolamentazione nazionale. Tra le nostre attività associative includiamo anche quella della comunicazione e divulgazione affinché l’opinione pubblica sappia che acquistare un gioiello in corallo significa acquistare un oggetto che racchiude storia, arte, bellezza, tradizione e unicità nel pieno rispetto dell’ambiente marino e dell’eco-sostenibilità attraverso la tracciabilità della materia prima assicurata da uno strumento legislativo. Noi siamo i primi a voler tutelare la materia prima e il suo habitat. Il corallo – così come il cammeo su conchiglia – rappresenta il nostro passato e il nostro futuro, il futuro delle nuove generazioni che apprendono l’arte della lavorazione artigianale. Il nostro non è solo un settore economico, ma una storia diventata parte costitutiva dell’identità di una intera comunità.”

Per prendere visione del Decreto in versione integrale clicca qui.
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